La necessità di aumentare la competitività e la redditività nel processo produttivo non è mai stata così pressante.
I produttori si stanno rendendo conto che devono acquisire la capacità di sfruttare le tecnologie digitali e i dati per rispondere in modo più efficace e puntuale ai bisogni, espliciti o latenti, dei propri clienti. Da parte loro, i clienti cercano sempre più soluzioni, e preferiscono acquistare risultati, più che prodotti.
Servitization, il cliente acquista l’uso di un prodotto, non la funzione
Tutto ciò induce le aziende manifatturiere a passare dall’essere focalizzate sul prodotto a stabilire relazioni in cui si vendono risultati anziché funzionalità, servizi anziché prodotti.
Questo processo di trasformazione è noto come servitization e rappresenta un cambiamento del modello di business, che richiede modifiche fondamentali nelle strutture organizzative di un produttore.
Il fornitore di un “prodotto-servizio” assume, infatti, un ruolo integrante nell’operatività del proprio cliente offrendogli la possibilità di focalizzarsi maggiormente sul proprio core business.
Di conseguenza, rispetto a una pura offerta di prodotto, la servitization richiede al produttore una conoscenza più approfondita dei propri clienti e dello scenario di mercato in cui si muovono, un maggior livello di personalizzazione e un contestuale adattamento delle soluzioni alle preferenze ed esigenze del cliente.
Inoltre, in uno scenario di servitization, i produttori tendono ad avere con i loro clienti contratti basati sui risultati che li impegnano a rispettare condizioni stringenti di disponibilità del servizio e prevedono penali in caso di mancato rispetto.
Diventa, pertanto, necessario, predisporre tecnologie di monitoraggio e analisi dei dati associate alle componenti del servizio per supervisionare le prestazioni, prevedere e pianificare la manutenzione, identificare preventivamente imprevisti e guasti prima che possano determinare un’interruzione del servizio.
Cresce l’importanza della logistica
In questa trasformazione da prodotti a servizi e in un mercato ormai abituato alle tempistiche dei grandi player dell’e-commerce, gioca un ruolo fondamentale la logistica. Essere in grado di garantire consegne e interventi nel minor tempo possibile è diventato ancora più fondamentale. L’infrastruttura logistica deve quindi essere reattiva ed affidabile.
In scenari che prevedano, per esempio, la sostituzione periodica di apparati, la fornitura di materiali consumabili (come le cartucce di stampa) oppure di ricambi con servizi di manutenzione preventiva, garantire una consegna corretta e puntuale è un elemento imprescindibile che richiede una stretta interazione tra il produttore e l’operatore di logistica.
La servitization apre anche le porte a una logistica inversa in cui la tradizionale catena di approvvigionamento si arricchisce di servizi aggiuntivi attraverso i quali il produttore gestisce la restituzione del prodotto per l’eventuale riutilizzo, rivalorizzazione o riciclaggio in un ciclo chiuso di economia circolare che favorisce l’ambiente, il vantaggio competitivo, la conformità normativa e la responsabilità sociale. In questo contesto la logistica smette di essere semplicemente un supporto al business per diventare parte integrante del business stesso.
Nuove opportunità richiedono nuove tecnologie
Di fatto, la servitization ridefinisce ed estende la catena del valore creando una rete in cui fornitori di materie prime, produttori, operatori di logistica, rivenditori e cliente concorrono a costruire un valore aggiunto di cui tutti possono beneficiare.
Per questo motivo la servitization rappresenta un’opportunità che riguarda tanto il produttore quanto l’operatore di logistica in un contesto di stretta partnership in cui i risultati di business di entrambi sono indissolubilmente collegati. In particolare, per gli operatori di logistica, acquisire un ruolo integrante del business apre opportunità per costruire relazioni con i clienti a più lungo termine e generare profitti più elevati e aggiuntivi.
Gli aspetti suscettibili di innovazione sono molteplici: per esempio il miglioramento nella previsione della domanda e nella gestione dell’inventario (in particolare per la rete di distribuzione dei ricambi), la ridefinizione della supply chain (inclusa la componente post-vendita) e anche il coordinamento delle operazioni dei clienti con officine, centri di assistenza e tecnici sul campo. Per riuscire in questi obiettivi, gli operatori di logistica sono, però, chiamati a compiere un passo in avanti che richiede l’adozione di nuovi strumenti tecnologici: analytics, modelli previsionali basati su intelligenza artificiale, digitalizzazione.
A livello di sistemi informatici le tecnologie di digitalizzazione supportate da strumenti di analytics aiutano a migliorare il tracciamento delle merci attraverso l’intera filiera, contribuiscono a mantenere l’attenzione sul mercato dei servizi e a confrontarsi con le offerte concorrenti oltre che a fornire una costante misura delle prestazioni dei servizi.
Modelli previsionali possono essere applicati per anticipare la domanda del mercato e pianificare i volumi di consegna così come prevedere le aree di richiesta e organizzare in modo ottimale le consegne.
Strumenti di intelligenza artificiale consentono di mettere a punto algoritmi di ottimizzazione per migliorare i percorsi e la distribuzione dei mezzi di consegna sul territorio, e favorire la catena di produzione.
Nel caso della gestione del magazzino, ad esempio, è possibile:
- Attraverso un modello predittivo che includa oltre alle serie storiche anche dati sulle condizioni al contorno, stimare la domanda relativa a tutti gli articoli in stock nel tempo, migliorandone la gestione;
- On top ai modelli di demand prediction, avere suggerimenti sul livello di giacenza ottimale calcolato in automatico per migliaia di SKU (Stock Keeping Unit);
- Ordinare dinamicamente la quantità corretta di materie prime necessaria a evadere gli ordini di produzione, riducendo gli sprechi e aumentando i profitti.
Tuttavia, la tecnologia, da sola, non basta. Servono anche competenze analitiche, matematiche, di sviluppo e il modo più rapido ed efficiente per ottenerle è cercarle all’esterno dell’azienda.
In sintesi, per approfittare delle nuove opportunità, i fornitori di servizi logistici sono chiamati a riconoscere il cambiamento nei loro clienti manifatturieri e quindi modificare il loro modello di business acquisendo maggiore capacità nel gestire informazioni, pianificare, controllare il flusso delle merci, misurare le prestazioni grazie all’uso di innovativi strumenti tecnologici.
3Morph la soluzione di Moxoff per l’ottimizzazione della stampa 3D
Moxoff ha sviluppato 3morph, un software innovativo per il calcolo e la generazione del codice macchina necessario per eseguire una stampa (il “GCode”) che ottimizza la qualità dell’oggetto prodotto minimizzando tempi e costi.
Grazie alle competenze degli specialisti Moxoff, la tecnologia 3morph sfrutta le tecniche di ottimizzazione di forma, di slicing, di costruzione dei supporti, di minimizzazione dei percorsi, generando un G-Code ottimizzato per garantire stampe 3D di alta qualità con il minimo tempo e quantitativo di materiale. La metodologia di riparazione degli STL (i modelli 3D), i metodi di ottimizzazione di forma e di costruzione dei supporti, la calibrazione sulla robotica della stampante sono integrabili in qualsiasi tecnologia 3D-printing.
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